Da sempre le immagini sulle monete ci portano indietro nel tempo e ci raccontano quella che è stata la nostra storia, suscitando emozioni e appagando il nostro sguardo con piccoli capolavori, incisi in un minuscolo pezzetto di metallo.
Così, anche per il Natale, le monete ci documentano una storia ben più misteriosa e affascinante di quella che è conosciuta dai più.
Nel 1993 Giovanni Paolo II, uomo pragmatico, in un’udienza che precedeva il Natale disse chiaramente che “la data del 25 dicembre, com’è noto, è convenzionale”. Lo confermò anche Benedetto XVI nel 2009, aggiungendo che la festa più antica della cristianità non è il Natale, bensì la Pasqua, la resurrezione di Cristo, che fonda la fede cristiana, è alla base dell’annuncio del Vangelo che porta alla Chiesa.
In realtà, anche con l’aiuto di alcune monete, vogliamo mostrare che la festa del 25 dicembre ha in sé una particolare spiritualità, non necessariamente legata alla nascita di Gesù.
Ancora papa Ratzinger conferma che, Sant'Ippolito di Roma, autore del III secolo, fu il primo ad affermare con chiarezza, nel 204 d.C., che Gesù nacque il 25 dicembre; la prima coincidenza con questa data è quella della festa della Dedicazione del Tempio di Gerusalemme, istituita nel 164 a.C. da Giuda Maccabeo, l'eroe della ribellione ebraica contro l'oppressione del re Antioco IV Epifane, sovrano di Siria e dell'area palestinese che, salito al trono nel 176 a.C., aveva tentato l’ellenizzazione del mondo ebraico, minando le basi del monoteismo.